Intervista a Margo Schachter

Margo Schachter rivela le sue abitudini in cucina... e i suoi scheletri nell'armadio

Contributor per Vanityfair, La Stampa e Good Living, sarà con me alla Social Media Week Milano

Scopriamo insieme chi è in questa breve intervista:

Margo Shacter

Presentati in due righe o poco più.

Margo Schachter, food editor freelance, scrivo, mangio, viaggio - per lavoro o per passione, ormai ho smesso di chiedermelo. Lavoro dietro le quinte di progetti editoriali online e offline legati alla cucina, la faccia invece ce la metto come giornalista e come contributor di Vanityfair.it, La Stampa, Good Living.

La moda si abbuffa di hamburger e patatine, dolcetti e cupcake, cereali e donut (Jeremy Scott per la sua sfilata d'esordio come direttore creativo di Moschino ha riscoperto il fascino della catena di fast food più celebre del mondo (quella!), mandando in passerella cameriere in rosso e giallo e iconiche felpe e borsette decorate dall'inconfondibile M maiuscola). E Margo di cosa si abbuffa?

Mangio per lavoro e per piacere più che per fame, quindi in modo disordinato. Sento il bisogno fisico di verdure, insalate estive, sapori fusion ma se mi devo abbuffare: carne al sangue, frattaglie e street food. Dei dolci posso farne serenamente a meno.

Il look “svuota-armadio” e la ricetta svuota frigorifero – Siamo sicuri che non sia possibile fare shopping nel proprio guardaroba. Come ti approcci alla ricerca di pezzi che non indossi mai o raramente? Dammi una ricetta svuota frigorifero o un suggerimento per riutilizzare gli avanzi.

Non cucino quasi mai e ho sempre il frigo vuoto, “avanzi” è una parola che non conosco. Diciamo che ho sempre formaggi, salumi e barattolini da affiancare ad una bottiglia di vino. Anche a vestirmi ci metto poco, forse perché uso esclusivamente un look total-black e non perdo tempo negli abbinamenti. Quando un capo accenna a scolorire verso il grigio, finisce alle amiche. Nessun avanzo neanche nel guardaroba.

Esiste un capo, un accessorio, uno scheletro nell’armadio a cui sei particolarmente affezionata? Ti va di mostrarcelo? Un esperimento culinario mal riuscito, raccontaci come è andata.

Spolverino

Lo scheletro nell'armadio di Margo

L’unico vestito non completamente nero: uno spolverino di sartoria vintage anni 60 (in foto, ndr) a cui mia nonna rifece gli alamari. Lo conservo come ricordo, e perché se un giorno tornerò a vestire il colore, sarà la prima cosa che indosserò. Di esperimenti culinari mal riusciti ne ho pochi, odio rischiare e vado sul sicuro: mango verde, prosciutto di Parma, pepe rosa... assemblo, le cotture hanno bisogno di attenzione e io sono distratta.

In che modo esprimi un tuo talento, la tua professionalità, le tue vocazioni e aspirazioni, vestendoti, passando dalla tua cabina armadio? Una ricetta che abbineresti al tuo outfit preferito, se ne hai uno?

Non seguo le mode, non leggo le riviste femminili, sostengo che “black is the new black” ogni anno da una quindicina. È una divisa, che sia un pantalone in ecopelle a sigaretta su sandali a tacco 10 (al 12 non arrivo) o una gonna anni 50 da portare con le AllStar: rigorosa, elegantemente metropolitana, che si esprime nel dettaglio. Se fosse una ricetta sarebbe qualcosa di acido, piccante, dolce al tempo stesso... ecco, ora ho voglia di scodella di fuoco di intestino di maiale del mio cinese di fiducia! Comfort food.

 

 


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