Chi sono


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Chi sono

Alessandro Vannicelli

Eccomi!

La musica, l’arte, la comunicazione, Milano, un numero (35, la mia età) e una passione - la cucina - coltivata giorno dopo giorno, a fuoco lento, proprio come un soffritto. Sono questi gli ingredienti della mia vita. Non ho mai avuto un grande feeling con definizioni o etichette (nonostante, in passato, ne abbia fondata una in ambito musicale). Preferisco raccontare e raccontarmi per immagini.

Lavoro in un’agenzia di marketing e comunicazione digital. Lo stesso ufficio dove, quasi ogni giorno, trascorro la mia pausa pranzo. Vivo a Milano, sono nato qui, ma le mie radici scendono fino in Puglia. Lì è nata mia madre. È da lei  che ho imparato a scegliere e dosare con cura gli ingredienti. Mio padre - “padrone” indiscusso della cucina di casa - mi ha insegnato, invece, il coraggio di osare per sorprendere. Nella vita come ai fornelli. È a loro due che mi ispiro quando mi destreggio tra pentole e coperchi.

Non sono una creatura mitologica con la barba di Cracco, gli occhiali di Barbieri e i piedi di Vissani. Mi piace lanciarmi alla ricerca della madeleine perduta, ricreando nel cucinino del mio bilocale i sapori dell'infanzia. Come la parmigiana che preparava mia madre la domenica mattina (mentre io tentavo di riprendermi dai postumi del sabato sera) o il gattò – o gateau – di patate, uno dei suoi piatti forti, che, poi è diventato un mio cavallo di battaglia.

Sono sapori ai quali non ho mai rinunciato. Per questo ho deciso di portarli anche in ufficio. Si lo ammetto sono un po’ choosy.  Schisciando è nato per dare un corpo - anche se virtuale - ad una passione, celebrare il lunch box come “stile di vita” e diventare l’unico e inimitabile personal-trainer della schiscetta. Mettiamola così: volevo fare il figo e al posto dello scalogno ho usato la schiscetta!

Mission

Per celebrare la mia passione per la cucina non bastava un semplice blog di ricette. Desideravo qualche cosa che si avvicinasse di più alle mie abitudini e a quelle dei miei amici. E la schiscetta o lunch box mi è sembrata la scelta perfetta. È una tradizione che ho ereditato da mio padre quando ancora frequentavo l’Accademia di Belle Arti. Era lui a prepararmi il pranzo al sacco, ogni giorno. Oggi la preparo io e la porto in ufficio provocando l'invidia dei colleghi che vanno avanti con sandwich e panini.

Da questa passione per il buon cibo fatto in casa è nato un blog fotografico, un racconto quotidiano dei miei lunch box da ufficio. E poi è arrivato il libro - Schiscetta Perfetta, edito da De Agostini - un volume ricco di consigli e ricette per una pausa pranzo da re.

Qualcuno potrà storcere il naso pensando: "che tristezza mangiare alla scrivania davanti al computer". Probabilmente quella persona ha ragione! Un pasto in solitudine non lo auguro a nessuno. Io però ho lavorato in tanti uffici, sia in ambienti formali che in luoghi decisamente easy. E vi assicuro che raramente sono stato solo a pranzo. Sono tante le persone che hanno reso la mia pausa un momento divertente e davvero “social”!

"Non so cucinare". "Non ho mai tempo". "Prepararsi un buon pranzo è costoso". Sono le principali obiezioni che mi sento ripetere da amici e colleghi quando gli consiglio una "vita da schiscetta". Ma vi assicuro che basta un minimo di organizzazione e qualche dritta giusta per godersi un pranzo prelibato anche in ufficio. Scommettiamo?

Twitter @Vannicelli